Imparare a scegliere

Alessandro Fusacchia
7 min readMay 29, 2022
Fuori dalla Sapienza al termine dell’evento, con relatori, volontari, mentori, studenti e collaboratori.

Intervento di apertura dell’evento Impariamo a scegliere. La legge Doppia Laurea, le nuove opportunità di formazione, il ruolo dell’orientamento, tenuto all’Università Sapienza di Roma il 26 maggio 2022.

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Negli ultimi 9 mesi abbiamo rimosso un divieto che resisteva da 90 anni!

Lo abbiamo fatto grazie ad un moto di orgoglio parlamentare, con uno sforzo congiunto di Camera e Senato — e ci tengo a salutare e a ringraziare da qui i due presidenti di Commissione, Vittoria Casa e Riccardo Nencini. E soprattutto grazie uno sforzo unanime di tutte le forze politiche!

I parlamentari presentano la legge Doppia Laurea

Oggi siamo qui per celebrare e raccontare quali opportunità offra la nuova legge sulla Doppia Laurea.

Ma siamo qui soprattutto per parlare non degli studenti e delle studentesse, ma agli studenti e alle studentesse: di cosa li aspetti al termine degli studi e di quanto conti imparare a scegliere.

Le prime file della platea.

A nome anche delle colleghe e dei colleghi con i quali tra poco presenteremo i dettagli della legge Doppia Laurea, ci tengo anzitutto a fare dei ringraziamenti.

Alla Ministra dell’Università e della Ricerca Maria Cristina Messa, e al suo predecessore Gaetano Manfredi. Doppia Laurea è una legge di iniziativa parlamentare, e sappiamo quanto — a dispetto della Costituzione! — leggi che nascono alla Camera o al Senato siano sempre più merce rara. Ma è innegabile che senza la sua personale convinzione e il sostegno del tuo staff al Ministero, non saremmo arrivati fino in fondo.

Maria Cristina Messa, ministra dell’Università e della Ricerca

Al presidente della CRUI Ferruccio Resta, per aver facilitato un confronto con tutti i rettori e le rettrici d’Italia proprio in questa Aula Magna, a settembre, quando Doppia Laurea era ancora solo un’ipotesi. Sappiamo bene che è una legge di non facilissima attuazione, che comporterà tanti piccoli e grandi aggiustamenti per tutte le università e che richiederà impegno, buona volontà e capacità di lavorare ancora tutti insieme da domani come abbiamo fatto fino ad oggi.

Ferruccio Resta, presidente della Conferenza dei Rettori delle Università Italiane (CRUI)

Alla rettrice della Sapienza Antonella Polimeni, per aver accolto da subito con grande entusiasmo la proposta che le abbiamo fatto di ospitare nella più grande università italiana la chiusura del tour d’Italia fatto da un gruppo crescente — nel numero, e nel livello di passione — di deputate e deputati nell’ultimo anno.

Antonella Polimeni, rettrice della Sapienza Università di Roma

Siamo stati con oggi in 12 città, negli Atenei e nei Conservatori d’Italia. Abbiamo messo in piedi una campagna di sensibilizzazione che è servita anzitutto a spingere perché questa proposta diventasse inarrestabile… e quindi legge dello Stato, e che va trasformata adesso in un esercizio di informazione che continua.

Con questo tour abbiamo raccolto entusiasmi e criticità — da parte degli studenti, del corpo docente e del personale amministrativo delle università: ne abbiamo fatto e ne faremo tesoro.

Perché una legge funziona non solo se è scritta bene, ma ancora di più se è attuata bene, se parte dai principi generali ma è adattata poi alle esigenze del singolo Ateneo, fino alle esigenze di ogni singolo studente.

Ma perché è importante questa legge sulla Doppia Laurea?

Ho una mia personalissima lettura a questo riguardo.

Nella nostra epoca assistiamo a un’accelerazione incredibile del progresso tecnologico — e più tardi avremo con noi il ministro Vittorio Colao che ha il compito delicatissimo di accompagnare la transizione digitale del nostro Paese.

La tecnologia non è più di pertinenza solo delle scienze dure, ma ha invaso anche tutte le scienze sociali.

Questo apre nuove strade, possibilità inesplorate, ma pone anche domande nuove.

Vittorio Colao, ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale

Gli ingegneri di domani non potranno non porsi domande sulle conseguenze del loro lavoro, domande che attengono all’etica, alla filosofia, all’arte.

I filosofi e gli artisti di domani non potranno non avere una conoscenza profonda dei funzionamenti della tecnologia per porre alla società le domande giuste, e provare a indicare una strada per rispondere.

Siamo nell’epoca dell’iper-specializzazione, ma lo siamo davvero? O siamo in un’epoca in cui tornerà di moda una spinta, un’ambizione, un afflato per la scienza universale?

Forse siamo in un’era in cui le università, le scuole, ogni docente e ogni studente dovranno ricercare un nuovo equilibrio tra sapere settoriale e conoscenza generale.

Alcuni degli interventi: Silvia Sciorilli Borelli e Alex Braga (alto a sinistra), Paolo Di Paolo (alto a destra), Silvia Sciorilli Borrelli, Elena Militello, Patrizio Bianchi, Antonio Perdichizzi, Francesca Cavallo (basso a sinistra), Marco Savini, Francesco Luccisano, Federica Vinci (basso a destra).

In questa epoca, e in questo mondo, abbiamo tante incognite, con cui stiamo imparando a convivere.

Pensiamo ad esempio al dramma del nuovo disagio psicologico giovanile, che si sta dimostrando la peggiore eredità del Covid.

Ma abbiamo anche una certezza: qualsiasi cosa faremo, qualsiasi cosa diventeremo, individualmente e come società, avremo bisogno di unire saperi anche tradizionalmente molto distanti tra loro.

Le nuove competenze saranno ibride, ricombinazioni di competenze restate separate per decenni, oppure semplicemente non saranno competenze. Non solo per il mondo del lavoro, ma per essere prima di tutto cittadini attivi e responsabili.

In tutto questo voglio chiudere con un piccolo aneddoto personale. Che risale a quando io ho dovuto scegliere l’università. Partendo da Rieti, a 70 km da qui, e finendo a Gorizia, alla frontiera-del-mondo-di-allora, a 700 km da qui.

Come tutte e tutti della mia generazione — certamente di coloro che si sono formati prima e probabilmente anche di molti che si sono formati dopo, anche a me avevano detto di dover scegliere una università come passo naturale (e per certi versi automatico) verso la scelta di un mestiere.

Vuoi fare il medico? O l’avvocato? O l’architetta?
Medicina. Legge. Architettura.

Anche se avevi una passione, tutto diventava molto incanalato, abbastanza freddo, ti concentravi sull’esercizio di una professione, anche la prospettiva di carriera aveva qualcosa di burocratico.

Alessandro Fusacchia, deputato relatore alla Camera per la legge Doppia Laurea

Non fate così, ragazze e ragazzi. Non funziona più così.
Lasciate stare i mestieri, e ragionate per sfide. Le grandi sfide che abbiamo davanti nei prossimi anni.

Non ditevi “voglio fare il medico!”, ma chiedetevi “qual è la malattia incurabile che nei prossimi anni voglio contribuire a sconfiggere?”.

Non “voglio fare l’avvocato!”, ma “qual è l’ingiustizia che vedo nella società che nei prossimi anni voglio contribuire a contrastare?”

Non “voglio fare l’architetta!”, ma “quale pezzo di città voglio contribuire nei prossimi anni a a rigenerare?”

Se smettete di ragionare per mestieri e cominciate a ragionare per sfide, tutta la prospettiva che avete davanti cambierà. Ed ecco che la legge sulla Doppia Laurea diventa solo uno degli strumenti utili per accompagnare questa vostra nuova prospettiva.

Il pubblico in Aula Magna.

Noi abbiamo il compito — e ne approfitto per salutare il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi — di accompagnare sempre meglio questo cambio di paradigma dai mestieri alle sfide, con una grande attenzione sull’orientamento.

Patrizio Bianchi, ministro dell’Istruzione

Care ragazze e cari ragazzi, non è detto che abbiate la risposta, che la abbiate oggi, che la abbiate in questi mesi.

Potranno servirci anni, e magari dovrete fare delle scelte prima.

Voglio rassicurarvi: non esistono risposte buone a domande sbagliate.

Dovete sentire che la vostra età è quella in cui ciò che più conta è formulare le domande giuste.

La vita è provare a trasformare tanti punti interrogativi in altrettanti punti esclamativi!

L’incontro dei mentori con gli studenti e le studentesse.

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Alessandro Fusacchia

Vice Presidente per l'Impatto Sociale di Translated. Curatore del Festival del Pensiero Contemporaneo (Piacenza) e della Pratolungo Unconference (Rieti).